22 vasche by Caroline Wahl

autore:Caroline Wahl [Wahl, Caroline]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Beat

Un pacchetto di caramelle Mamba, tè freddo alla pesca, tè freddo al limone, due buoni d’acquisto da 50 centesimi staccati dai tè del giorno prima. Guardo Ida.

Io: 1 e 60. Arrivo subito.

Lei annuisce, come sempre mi mette in mano i soldi contati senza dire una parola e se ne va.

Una volta fuori si siede sulla panchina davanti al supermercato. In faccia gli occhiali da sole rosa, di fianco la borsa dell’università con dentro un blocco da disegno, una cartelletta, i due tè, il pacchetto di caramelle e 5 Mamba gialle avanzate nei giorni scorsi perché quelle al limone non ci piacciono, sulle gambe un libro. Resto ferma a guardarla e mi riempie di gioia vedere gli occhiali da sole rosa che seguono le righe e lei che gira una pagina dopo l’altra. Sapevo che la lettura sarebbe stata una buona proposta. Leggere mi ha dato tanto da piccola, ed è tuttora cosí. Oggi cerco di dedicare piú tempo possibile alla matematica, perché è dove mi sento a casa, ma ogni tanto mi capita ancora tra le mani qualche romanzo. La trilogia di Cuore d’inchiostro l’ho iniziata proprio in 5a. Trovavo fenomenale il fatto che Meggie, leggendo a voce alta, potesse far uscire oggetti e personaggi dai libri e che addirittura nel 2o volume riuscisse a catapultare sé stessa in un altro mondo. Quando ero sola nella mia stanza cercavo sempre di catapultarmi in un altro mondo, ma non funzionava mai. Di solito prendevo libri per ragazzi in biblioteca, ma spesso aprivo anche i volumi sulle mensole di casa, e se la prima pagina mi incuriosiva allora proseguivo. Robaccia medievale che mio padre aveva abbandonato lí da noi, per esempio, ma anche una selezione di romanzi di Austen e Brontë che appartenevano alla mamma. Mi tranquillizzava e mi rendeva invincibile sapere che potevo perdere tantissime cose, un padre, una madre, un’infanzia normale, che niente era stabile e sicuro, ma che i libri malgrado tutto rimanevano sempre, che nessuno poteva togliermi quelle storie, quei mondi in cui potevo rifugiarmi. Ormai lo sapevo: per quanta merda mi riservasse il destino, nessuno avrebbe potuto togliermi quel barlume di felicità. E adesso, immagino, lo sa anche Ida. Lo capisco dal suo volto, su cui si riflettono tantissime cose mentre legge, da come fa le orecchie prima di chiudere il libro, dallo sguardo che a quel punto vaga nel vuoto e dal tempo che impiega a tornare completamente sulla Terra.

Ida viene in università con me quasi ogni giorno e mentre io scrivo la tesi lei si immerge in qualche romanzo. La biblioteca è abbastanza deserta, perché dopo la sessione d’esame gli studenti sono per la maggior parte al lago, in piscina o in viaggio, e si rifiutano di lavorare a progetti di ricerca o quant’altro con questa ondata di caldo. Io e Ida non parliamo. Quando l’orologio a parete segna le 6, lei infila il libro nella borsa di plastica, si alza e mi guarda impaziente, allora ficco nello zaino libri, bloc-notes, matita, e ce ne andiamo.

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